L’Associazione Trieste Sommersa Diving lancia una lettera aperta sui media circa i problemi cui stanno andando incontro l’AMP di Miramare a Trieste e la sua storica gestione curata dal WWF. Ecco il documento.
«La Riserva marina del WWF rischia di perdere la sua casa. Quel Castelletto sito nel parco di Miramare (con annesso Bagno Ducale) che il WWF ha ristrutturato con notevoli sacrifici finanziari, affinché divenisse punto di riferimento didattico, turistico e nodo di cooperazioni scientifiche internazionali.
Una realtà come poche in Italia, capace di offrire più di 20 percorsi didattici e di attrarre oltre 320 classi per quasi 7.000 studenti l’anno (dati 2014). Una realtà che da diversi decenni ha saputo coniugare formazione, istruzione, uscite storico-naturalistiche in mare e sul Carso, a ricerca scientifica di alto livello. Che ha fatto dell’edutainment e della sensibilizzazione ambientale uno dei suoi punti di forza.
Una realtà che rischia di essere cancellata per pastoie burocratiche intrise di indolenza: due elementi che la direzione del polo museale regionale farebbe bene ad abiurare definitivamente, per sposare invece il dinamismo e la programmazione a lungo termine che i tempi attuali esigono, specie per una città come Trieste, la cui vocazione marinara, scientifica e turistica è ormai arcinota ma ahimè non sempre ben sostenuta.
La domanda di rito – perché? – non ha avuto ancora risposta da parte della Soprintendenza locale. E questo, nonostante le attività del WWF siano da sempre ben inserite nel contesto scientifico-turistico cittadino, in quel Sistema Trieste di cui noi di Trieste Sommersa Diving (TSD) siamo in qualche modo orgogliosi di appartenere trasversalmente, pur essendo la nostra un’Associazione sportiva senza fini di lucro, tuttavia capace di generare eventi culturali di un certo impatto, come Mare Nordest.
Perdere questo patrimonio vuol dire impoverire un po’ non solo Trieste, non solo i suoi cittadini, non solo un ideale di cultura scientifica di cui la nostra città sa farsi paladina. Perdere tutto questo significa lasciare che un vento maligno chiamato ignavia sbricioli un edificio solido, al pari di quel che fa una goccia quando scava la roccia.» (Comunicato ai media da Associazione Trieste Sommersa Diving)