10 domande al patron di Mare Nordest sui rapporti con la nota trasmissione di Rai 1, sulla pratica dello scuttling e su molto altro ancora. La comunità blu è incuriosita e attende.
A cura di Romano Barluzzi. Foto di Trieste Sommersa Diving e backstage Lineablù per gentile concessione di Rai 1
Parliamo con Roberto Bolelli, patron – insieme al segretario Edoardo Nattelli e al vicepresidente Alessandro Damico – di Trieste Sommersa Diving, l’associazione organizzatrice di Mare Nordest a Trieste, l’ormai celebre evento-raduno-fiera per subacquei. Che soprattutto nell’ultima edizione ha mostrato i muscoli e l’ha fatto specialmente sotto il profilo culturale dato il rilievo dei tanti convegni tematici svolti. Molti dei quali dedicati al lavoro sul mare, all’ambiente, alle risorse naturali e ai più svariati aspetti della sostenibilità. Una sintesi di queste tematiche rappresentative di altrettanti valori che dal mare possono costituire una ricaduta di utilità perfino economiche e sociali su tutte le comunità umane è rappresentata dall’ipotesi del cosiddetto “scuttling” (la pratica dell’affondamento pilotato di naviglio dismesso dai ruoli civili e militari a scopo di rivalorizzazione ambientale, ormai diffusa all’estero e ancora impraticabile nel nostro Paese – ndr) e dalla possibilità che anche da noi venga prima o poi consentito e messo a norma. Ne trattiamo dunque con i tre più diretti interessati ed esperti… che non a caso di recente sono stati intervistati perfino dalla trasmissione Lineablù.
Presidente Roberto Bolelli… siete appena stati intervistati da Lineablù! Che è successo?
«C’è stata un’occasione, la consegna del premio Mare Nordest 2015 alla conduttrice storica della trasmissione di Rai 1, Donatella Bianchi. In quella circostanza a sorpresa siamo stati intervistati al celeberrimo Caffè degli Specchi in piazza Unità d’Italia a Trieste Domenica 22 novembre scorso.»
E com’è stata questa esperienza diciamo così “televisiva”?
«Molto piacevole e interessante perché è stata una vera e propria chiacchierata di persone che hanno in comune la passione per il Mare e che perciò si intendevano benissimo sui vari aspetti di cui si parlava.»
Avete anticipato la conferma circa la prossima edizione 2016 di Mare Nordest? E quando sarà?
«Si, ci è stato chiesto della prossima edizione di Mare Nordest, segno evidente che la manifestazione sta diventando un appuntamento atteso dalla “Comunità Blu”. Abbiamo confermato il nostro impegno per la prossima edizione che si svolgerà alla metà di Maggio come consuetudine. La location vedrà nuovamente la prestigiosa sede della Stazione Marittima al centro della città immersa nel mare di Trieste.»
Proseguirà la strada tracciata dalla precedente edizione o ci saranno novità migliorative?
«Sicuramente proseguiremo sulla strada tracciata ma come nostra consuetudine ci saranno dei miglioramenti sia in termini di forma che di contenuti anche se il filo che legherà il tutto sarà sempre quello di parlare a 360 gradi di tutto ciò che è collegato al Mare. Scienza, tecnologia, divertimento e Sport. Anche nell’edizione del 2016 sarà coinvolto il mondo della scuola come è successo quest’anno con l’Istituto Nautico di Trieste. Vista la bella esperienza passata, abbiamo già preso accordi per incrementare il loro coinvolgimento e stiamo allargando la partecipazione anche a livello Universitario e a tutto il Polo Scientifico di Trieste (Science System FVG).»
E’ un classico di MareNordEst e di Trieste Sommersa Diving occuparsi di relitti navali e altre forme di manufatti sommersi (tipo i lavori nell’area portuale/darsena di Trieste stessa). Nella scorsa edizione una delle relazioni più dense di significato fu quella di una responsabile da Malta ed esponente di una certa realtà di quel luogo mostratasi particolarmente interessante… in poche parole di che si trattò?
«Si, abbiamo avuto nel 2015 tra i nostri relatori la dottoressa Rachel Xuereb di Malta che ha portato la sua preziosa testimonianza sul progetto di scuttling che da anni viene svolto in varie località dell’isola con risultati notevoli. La dottoressa ha illustrato alla numerosa platea composta anche da personalità politiche e del mondo scientifico locali, il sistema di come creare zone di ripopolamento di flora e fauna mettendo a dimora delle navi di grandezza adeguatamente valutata e adeguatamente bonificate e trattate le cui ricadute sono evidenti e quantificabili da un punto di vista sia lavorativo che ambientale soprattutto in zone dall’elevato sfruttamento. Tali zone hanno tra le caratteristiche più importanti l’estrema fruibilità da parte di tutti i subacquei che in ambiente sicuro possono così fare immersioni emozionanti.»
E’ un modello di scuttling riproponibile qui da noi a vostro parere?
«A nostro parere e a parere anche di numerosi esperti ai quali ci siamo rivolti durante i nostri studi di fattibilità, la risposta è sempre stata positiva. Esempio di ciò è stata la nostra partecipazione a Trieste Next ‘Water Wise’ del 2013.»
Dunque ci state lavorando in continuazione?…
«Si, la Trieste Sommersa Diving ci lavora da ben 13 anni e in tutti questi anni abbiamo sviluppato conoscenze e progettualità andando di persona sul campo in tantissimi stati europei ed extraeuropei, dove lo scuttling è pratica regolamentata e diffusa. Queste visite sono state fondamentali per vedere da subacquei ma anche da profondi amanti dell’ambiente, i risultati raggiunti e proprio perché crediamo profondamente nella bontà di questo progetto, stiamo valutando la possibilità di portare a Mare Nordest 2016 ulteriori testimonianze di spessore.»
Cosa ci puoi svelare di questo vostro “work-in-progress”?
«La visita di Malta proprio perché siamo abituati ad andare direttamente sul campo e a verificare di persona le varie documentazioni, ci ha messo nella condizione di conoscere realtà che si sono sviluppate in ambito Europeo e visto la stessa appartenenza di Italia e Malta alla medesima comunità, pensiamo di avere il diritto di poter seguire le stesse linee guida utilizzate dagli amici Maltesi.»
Anticipazioni sulle novità della prossima edizione di Mare Nordest?
«Tra le novità della prossima edizione di Mare Nordest oltre a quelle sopracitate, stiamo lavorando per raccogliere ulteriori conoscenze sul Veniero (il sommergibile militare affondato nel 1925 e ritrovato nel 1993 che non finisce mai di rivelare ulteriori dettagli sulla sua tragica storia – ndr), avendo chiesto l’aiuto dell’Associazione Marinai d’Italia che sta facendo altre ricerche.»
Qualcosa che non avete ancora detto a nessun altro?
«Stiamo cercando di fare un collegamento storico della tecnologia sviluppata sul nostro territorio utilizzando studi sul Batiscafo Trieste che nel 1960 si immerse nella Fossa delle Marianne. La tecnologia marina non si è fermata e ha trovato sul nostro territorio terreno fertile come rappresentato dalle ultime novità della Wartsila la prestigiosa fabbrica di motori marini. Non dimentichiamoci poi che tra gli argomenti che vorremmo sviluppare ci sono le tematiche legate la mondo del lavoro subacqueo sia ricreativo che commerciale spingendo il tema del Riconoscimento della categoria sia degli Operatori Tecnici Subacquei che degli Istruttori Ricreativi. A oggi in Italia tale categoria non esiste anche se ultimamente aumenta nel settore la consapevolezza della necessità di una maggiore coesione degli operatori del settore che a gran voce la chiedono.»
1 Comment
Luciano Ditri
Bravi i ragazzi di Trieste Sommersa Diving, che lavorano per il mare, per
l’ambiente e per Trieste. Bravo il giornalista che ama il mare e… si vede.