Sono state pubblicate le Nuove Tabelle d’Immersione US-Navy. Conoscerle è da sempre – e resta tutt’oggi – assai istruttivo. Potete scaricarle anche da qui.
A cura di Elvio Dardanelli. Video di Hervé Bricca e FI Tv.
C’erano una volta le “tabelle d’immersione”. Un tempo esibite come merce rara e preziosa, quasi ci sembrasse di poterci sentire Mosé sul monte Sinai con le tavole dei 10 Comandamenti, pubblicate in molte forme – tra le quali una varietà di tavolette plastificate e multicolori da portarsi sott’acqua – furono per decenni la base di ogni corso. Oggi che abbiamo i più prodigiosi computer subacquei da polso cui affidiamo la nostra incolumità ad ogni tuffo è diventato difficile anche solo far capire ai neofiti che in fondo e in fine gli algoritmi di calcolo di questi strumenti si basano proprio sui dati di quelle tabelle. Eppure in didattica, a scopo formativo, è ancora fondamentale parlare anche di tabelle: giusto per apprendere un certo “schema mentale” di ciò che andremo a fare laggiù, il significato altrimenti ostico e oscuro di “pianificazione (o programma) d’immersione”, il modo migliore insomma per ricordarsi in ogni momento che agli strumenti ci possiamo pure affidare – e anzi è vantaggioso farlo – ma senza mai delegargli tutte le nostre funzioni cerebrali.
Ed ecco che il 13 dicembre scorso è stato pubblicato su “NavSea”, precisamente al sito http://www.navsea.navy.mil/Home/SUPSALV/00C3-Diving/Diving-Publications/ niente meno che l’intero Manuale con le nuove Tabelle d’Immersione US Navy, storicamente le più gettonate. Lo potete scaricare anche da questo mio articolo, in pdf sfogliabile e stampabile, che ripubblichiamo a nostra volta. Al capitolo 9.63 ci sono le famose Tabelle nuove, il loro ultimo aggiornamento, con alcune sorprese nei dati. Rileverete novità sia sulla Curva di Sicurezza che nell’impiego del Nitrox. Questa è anche un’anticipazione del fatto che se ne parlerà pure come approfondimento all’EudiShow di Bologna tra il 3 e il 5 marzo. Personalmente stavolta il tutto mi piace di più. Intanto perché il fatto che sia in inglese non sembra un problema: anche senza grandi conoscenze della lingua si capisce tutto abbastanza bene grazie all’ausilio dei numeri e alla chiarezza espositiva dell’impaginato. Poi perché ci sono interi capitoli dedicati all’immersione in alta quota – il campo in cui forse posso più dire “ne so qualcosa” – e anche sotto il ghiaccio. Peccato solo che ancora non venga invece considerato – peraltro come al solito – il “modo” in cui si sale alla quota. Ma è pur sempre meglio di niente.
Infine, restando in tema di laghi ai confini del cielo, ecco anche un video – raro esempio di interessamento di una produzione televisiva alle cose della subacquea – dal quale comprendere meglio cosa sia il mondo delle immersioni in quota, almeno secondo me. Però con una raccomandazione: “fate quel che dico, non fate quel che faccio!”.
Ecco il video di Hervé Bricca per FI Tv: https://youtu.be/ZVptZzzhBOQ