E’ riuscito là dove non sono arrivati atleti normodotati. Paolo De Vizzi, subacqueo di Manduria, portatore di disabilità fisica, è rimasto in immersione subacquea autonoma per 51 ore e 56 minuti. Primo al mondo!

La Redazione. Foto da repertorio e locandina evento di Paolo De Vizzi.

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Viene in mente il personaggio di Aquaman a pensare a ciò che ha fatto nei giorni scorsi Paolo De Vizzi. Restare tutto quel tempo in immersione ininterrotta a 10 metri di profondità in mare è qualcosa che non risulterebbe uno scherzo per nessun subacqueo, neppure normodotato. Lui, in più, ha un deficit fisico motorio conseguenza di un trauma da incidente stradale occorsogli quando aveva 20 anni. E oggi che ne ha 42, come accade nelle migliori imprese sportive, i risultati parlano da soli: ha staccato il precedente record – appartenuto a un medico egiziano che l’aveva fatto in Mar Rosso – di oltre mezz’ora! L’ha fatto nel mare di Santa Caterina di Nardò (Lecce). Paolo non era nuovo a queste imprese: nel 2013 aveva già realizzato il suo precedente tempo di 34 ore e 30 minuti, neppure paragonabile a stavolta; infatti anche il livello d’incremento rispetto ad allora è assai significativo delle sue potenzialità. Del resto quel tempo era stato battuto nel giro di pochi mesi da un atleta e poco dopo dal medico che abbiamo ricordato, con la misura di 51 ore e 23 minuti. Una performance che Paolo evidentemente non poteva lasciare impunita a lungo. Ma uscendo un attimo dalla dimensione sportiva dell’evento, che impone di parlarne in termini così quantitativi – prestazionali, diremmo – legati a tempi e metri, l’impresa di Paolo presenta significati di un valore che va ben oltre e che costituisce il suo vero obiettivo: “Lo scopo primario di questo record è quello di portare speranza e forza a chi come me ha avuto difficoltà in seguito a lesioni permanenti e sta cercando la forza di lottare. Voglio essere un esempio per queste persone.”, aveva dichiarato Paolo già fin dai primi annunci di questo record. Un obiettivo perfettamente centrato! I rilanci di questo messaggio infatti si sprecano e in particolare è stata una bellissima sottolineatura agli occhi di molti la presenza all’impresa di Paolo – tra i tanti volti noti della subacquea nazionale – anche di Albatros-ASBI Associazione Scuba Blind International, la celebre associazione che si occupa dal 2005 di subacquea per non vedenti, oggi diventata agenzia didattica anche per tutti gli altri tipi di disabilità, i cui membri originari avviarono quest’avventura proprio in Puglia, nella zona di Bari, al motto di “il sub non vedente non è un disabile bensì un subacqueo”. Per ulteriori dettagli e approfondimenti sul record di Paolo… restate connessi: di certo non mancheranno su queste nostre pagine.

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