Abbiamo testato per voi questo rivoluzionario sistema di scooter subacqueo. Prestazioni? Fatte le dovute trasposizioni, par di stare seduti su un caccia da combattimento. Fa provare un nuovo modo d’immergersi, espressione di forza e agilità. E non teme il lavoro pesante
A cura di Manrico Volpi
Rivoluzionario? Ma lo sarà poi davvero? Inevitabile, oggi, farsi questa domanda, al cospetto di qualcosa che sembra – almeno a prima vista – una novità assoluta. E altrettanto inevitabile cercare una verifica dal vivo di quanto annunciato, per vedere se l’apparecchio mantiene le promesse fatte. Così cediamo all’invito di Rocco Zompi, titolare di NEOS-SUB, l’azienda già produttrice di articoli da sub – tra cui ottime mute su misura – e importatrice degli scooter subacquei serie Apollo, per provare dal vivo e su più subacquei questo mezzo di propulsione a elica intubata, all’apparenza non troppo diverso da tanti altri tipi del genere.
Ma la profonda diversità si coglie immediatamente una volta in acqua: perché bisogna equipaggiarsene in un modo assolutamente insolito. E cioè non si impugna da dietro per poi tenerlo proteso sotto e in avanti: bisogna invece “salirci sopra”. O meglio, sedercisi dopo averlo posizionato in verticale, come ci si siederebbe su uno sgabello. È infatti progettato per portarlo in modo che possa essere tenuto tra le gambe e ci sospinga in avanti esercitando la spinta nella stessa regione del corpo su cui entrerebbe in contatto il sellino di una bici.
Sia la seduta sia la partenza sono molto più intuitive di quanto ci si sarebbe aspettato: la propulsione si fa sentire subito decisa e fluida al tempo stesso, la maggior vicinanza del punto propulsivo al baricentro ideale del corpo umano immerso in acqua marina rende l’apparecchio docile, di pronta risposta a ogni comando e sono sufficienti lievi angolature del busto e della testa per eseguire tutte le evoluzioni più tipiche del volo aereo. Mentre le gambe e le pinne fungono da stabilizzatori e da alettoni d’aiuto alle manovre. In pratica, mancando anche qualsiasi disturbo da turbolenze e cavitazioni dell’elica sul viso – come invece può accadere negli scooter impugnati in coda e tenuti in avanti – l’andatura risulta particolarmente confortevole.
Una sintesi delle principali caratteristiche tecniche dell’apparato ci può aiutare a tracciarne il profilo…
Nome: AV-2 Evolution; tipologia: acqua-scooter, alias scooter subacqueo; accelerazione progressiva; indicatore livello della batteria; interruttore di sicurezza; variatore di potenza sull’elica; dotazione di sella, batteria e custodia da viaggio comprese nel prezzo.
Ma abbiamo lasciato come “dolce in fondo” la perla forse più preziosa: l’autonomia! Autentico tasto dolente in molti dei modelli di scooter già esistenti, sull’AV-2 Evolution si spinge fino alle 4 ore! E questo considerando un solo subacqueo. Ma abbiamo voluto provare a strafare, caricando l’apparecchio – dal momento che possiede una sorta di pedanine estensibili dove fissarsi – con ben altri 2 (due) subacquei. Ebbene, l’autonomia non scende comunque sotto le 2 ore!
La velocità, sebbene non sia il suo scopo prioritario, è di tutto riguardo, potendo essere mantenuta a lungo – non solo per brevi spunti – sui 4 nodi… il che è molto più di quel che serva, dato che l’autonomia non ne risente granché mentre il flusso d’acqua, se si compiono movimenti incauti con la testa, può perfino farsi sentire troppo. Diciamo quindi che, anche per queste ragioni, il punto di forza di questo attrezzo non è tanto la velocità pura quanto la possibilità di coprire distanze enormi senza alcuno sforzo fisico, con il corpo in quasi assoluta immobilità e rilassatezza… nonché le mani sempre assolutamente libere!
Provate un po’ a immaginare un semplice calcolo con le prestazioni approssimate per difetto: 2 nodi appena di velocità, che sono quasi 4 chilometri orari, all’incirca l’andatura media di una camminata a passo disteso, con la possibilità di mantenerla per 3 ore. A che distanza vi porterebbe? O quanta superficie di fondale vi permetterebbe di perlustrare?
Tra gli impieghi più consigliabili che vengono in mente, specie se di tipo lavorativo, possiamo indicare per esempio le esplorazioni ad ampio raggio, le ricerche, le “scansioni” di vaste aree di fondale, in pratica ciò che si fa nell’ambito del monitoraggio ambientale, anzitutto naturalistico-biologico, o d’individuazione di rifiuti e inquinanti ma anche di genere storico-archeologico.
Ultima curiosità: se volete soffermarvi e “scendere” dal mezzo, magari per ispezionare meglio un punto di particolare interesse, il suo assetto neutro – con appena una leggerissima, impercettibile positività – lo fa posizionare automaticamente sospeso accanto a voi, assicurato comunque con cavetto di tenuta e moschettone, come una fidata e discreta guardia del corpo. Un fedele compagno che se ne sta lì tranquillo, senza pesare né strattonare. Pronto a riprendere il via a vostro piacimento.
Il costo nel sito dell’importatore parla di circa 3mila euro, ma sono possibili varianti di configurazioni dell’apparecchio con relativi prezzi diversificati, a seconda del modello più adatto alle proprie esigenze.
Ci piace concludere con due parole (meritate, e vediamo perché) sull’importatore Rocco Zompi, già titolare di NEOS, dato che la nostra prima prova dell’AV-2 Evolution è avvenuta nell’ambito delle attività svolte da ASBI (l’associazione dedicata all’immersione dei non vedenti) alle isole Tremiti – di cui abbiamo riferito in nostro precedente articolo – dove lo scooter ha permesso tra l’altro di tenere sotto diretto e continuo controllo visivo tutta l’area dove s’è svolta l’immersione di ripulitura dei fondali da parte d’una cinquantina di subacquei tra non vedenti e loro guide. Ebbene, Rocco Zompi con la sua azienda NEOS, da 15 anni a questa parte, è il fornitore ufficiale delle mute subacquee che vestono i sub non vedenti di ASBI: gliele confeziona su misura all’inizio di ogni nuovo corso e lo fa gratuitamente! (Info su: www.neossub.it).