Località meno nota situata nel Salento, in provincia di Lecce, mantiene un’atmosfera defilata e misteriosa. In un’ambientazione marina più unica che rara, favorevole all’archeo-snorkeling di perlustrazione.
A cura di Romano Barluzzi. Foto di Margherita Frigoli
Roca Vecchia è una località costiera del Salento e una delle marine del comune di Melendugno, in provincia di Lecce. Si affaccia sul mar Adriatico ed è posta tra San Foca e Torre dell’Orso. E’ sede d’importanti scavi archeologici risalenti all’età del bronzo.
Troviamo importante segnalare la Torre d’avvistamento cinquecentesca, le rovine del Castello a picco sul mare, il Santuario della Madonna di Roca del XVII secolo e le due grotte Posia (dal greco “sorgente d’acqua potabile”), meglio note come “grotte della Poesia”, per quanto tale denominazione sia in realtà errata.
Queste ultime grotte, in particolare, distanti circa 60 metri l’una dall’altra, sono delle grandi cavità carsiche cui sono crollati i tetti; l’acqua del mare giunge in ciascuna di esse attraverso un canale percorribile a nuoto, in snorkeling o con una piccola imbarcazione. La maggiore delle due, detta “Posia Grande”, ha una pianta approssimativamente ellittica con assi di circa 30 e 18 m e dista dal mare aperto una trentina di metri. La “Posia Piccola”, invece, è separata dal mare aperto da una settantina di metri in linea d’aria e la sua notevole importanza in ambito archeologico è legata al rinvenimento sulle sue pareti nel 1983 di iscrizioni anche latine e greche ma soprattutto messapiche (dall’antico e misterioso popolo autoctono dei Messapi, donde il nome Messapia originariamente indicante l’odierna Puglia), iscrizioni da cui è stato possibile stabilire che la grotta fu anticamente luogo di culto del Dio Taothor, in Greco antico, ovvero Tutor, in Latino.
Luoghi da visitare dunque sono sicuramente gli scavi archeologici e il Santuario della Madonna di Roca.
Mentre fanno parte degli itinerari da scoprire le Grotte della Poesia, i passaggi acquatici naturali, le molte calette sabbiose che s’intervallano alle rocce, regalando – grazie alle acque limpidissime, molto luminose per la bassa profondità e di particolare colorazione verde-azzurra – autentiche piscine naturali, nonché scorci e visuali davvero da cartolina.
Tra le tecniche di perlustrazione naturalistica appare notevolmente avvantaggiato lo snorkeling e il trekking acquatico, con innumerevoli itinerari, che è possibile perfino improvvisare sul posto.
Ideale anche la pratica di costeggiare ogni anfratto a bordo di piccoli natanti, come canoe, kayak, ecc.
Da non tralasciare poi, per la possibilità agevole di realizzare immagini stupende, l’impiego sistematico di una macchina fotografica, sia sopra che sotto l’acqua.
Esistono anche diverse possibilità di visite naturalistiche guidate, con guide turistiche professionali abilitate.
Ma tutta la zona di Roca Vecchia – forse anche per una certa carenza di servizi – è anzitutto un’ambientazione che invita in maniera eccezionale all’esplorazione e alla scoperta “fai da te”… quasi ci si trovasse avvolti e immersi in una sorprendente aura di arcani influssi cosmici.
Che non sia un caso il fatto che l’antico nome di Messapia dato alla Puglia e in particolare al Salento significasse “Terra di mezzo” … proprio come quella del “Signore degli Anelli”?
Andateci e poi raccontateci che effetto v’ha fatto.