Sport alla ribalta: l’HOCKEY SUBACQUEO
Piscina Eudi Show sabato ore 16.00 e domenica ore 12.00
Nato in Inghilterra nei primi anni ‘50 con il curioso nome di Octopush, chiaro riferimento all’octopus (il polpo), l’Hockey Subacqueo è uno sport di squadra coinvolgente e spettacolare. Accolto dalla Confederazione Mondiale delle Attività Subacquee (CMAS), sotto la cui egida si svolgono a cadenza biennale Campionati Mondiali ed Europei, l’Hockey Subacqueo è ormai praticato in più di trenta Paesi tra cui primeggiano Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica. In Italia, le prime prove di questo sport si sono avute nel dicembre del 1995, ma è solo nel 1997 che questo sport diventa ufficiale entrando a far parte della FIPSAS. Inizialmente accolto nel Settore Nuoto Pinnato, nel 2001 viene inserito tra le attività di pertinenza del Settore Attività Subacquee. Le prime gare si tengono quasi subito e proprio (quando si dice il caso) a Bologna, dove in occasione dell’Eudi 2015 si torna a parlare di questo sport. L’anno dopo l’Italia fa il suo battesimo in un Campionato del Mondo (San Josè – California – Giugno 1998). I risultati non furono eccelsi, ma l’esperienza si rivelò ugualmente straordinaria, dal momento che consentì di stringere i primi rapporti con i migliori giocatori e tecnici di tutto il mondo. Da allora la Squadra Azzurra ha partecipato a quasi tutti i Campionati Mondiali ed Europei finora disputatisi. Non si è ancora vinto nulla, ma in compenso si è accumulata un bel po’ di esperienza. L’auspicio dell’intero movimento è che prima o poi si riesca a metterla a frutto.
L’Hockey Subacqueo viene praticato in piscine (o parte di esse) lunghe 20-25 metri, larghe 12-15 metri e profonde da un minimo di 1,80 a un massimo di 4 metri. L’obiettivo del gioco è quello di spingere, attraverso l’ausilio di una mazzetta, un disco (il cui peso dovrà essere compreso tra 1,1 e 1,5 kg.) nella porta della squadra avversaria. Le squadre, composte da 10 giocatori (6 in acqua e 4 riserve) si sfidano nel corso di una partita che ha una durata complessiva di 30 minuti, divisi in due tempi di 15 minuti ciascuno.
Oltre a essere piuttosto tecnico, l’Hockey Subacqueo è anche molto tattico. Per vincere una partita, infatti, non basta saper nuotare sott’acqua con le pinne, restare aderenti al fondo, roteare su se stessi mantenendo il contatto con il disco, fare passaggi sempre più lunghi e precisi. Insomma un giocatore di hockey subacqueo deve essere la quintessenza dell’acquaticità. Ma questo è solo un prerequisito perché ciò che fa veramente la differenza in termini di risultati è il gioco di squadra.
Siamo, dunque, al cospetto di uno sport estremamente dinamico, praticando il quale risulta pressoché impossibile annoiarsi e che si basa su questi criteri fondanti: 1) gioco orizzontale; 2) riduzione ai minimi termini del contatto fisico; 3) esaltazione di tecnica e resistenza; 4) regole semplici.
Il primo risultato tangibile dell’interesse verso questo sport fu la disputa a Bologna (di nuovo), nel 2000, del 1° Campionato Italiano di Hockey Subacqueo. Un evento al quale presero parte ben 11 squadre e oltre 100 atleti. Nonostante i tanti problemi che ne hanno rallentato la diffusione, la FIPSAS ha giustamente insistito arrivando a organizzare a Bologna, sia nel 2008 che nel 2009, una Coppa Italia riservata esclusivamente a giocatori e giocatrici esordienti e lo svolgimento a Roma, sia nel 2011 che nel 2012, di un Campionato Italiano Giovanile. Oggi una nuova generazione di atleti si sta progressivamente avvicinando all’Hockey Sub giocato per esempio a La Spezia, Lecce, Vignola, Trieste, San Vito al Tagliamento e Livorno. Nel 2013, a indicare il crescente successo tra i giovani, a Brescia, in occasione dell’ultima delle tre giornate del Campionato Italiano Assoluto 2013, ha fatto il suo esordio una squadra, quella del Club Sub Cagliari, composta esclusivamente da giocatori juniores. Come si potrà scoprire all’Eudi, dove si terranno delle esercitazioni pratiche, questo gioco di squadra è finalmente pronto a decollare e la fiera della subacquea potrebbe essere decisiva per fare dell’Hockey Sub una disciplina agonistica solida, popolare, moderna e fruibile.