A passeggio per questa località trovi tutto quello che non ti aspetteresti di vedere. Anche sott’acqua!
di Giorgio Anzil. Foto di Beppe Pina, Bruno Loi e Diving Center Valmessa sub
«Immergersi al lago di Avigliana: quant’è diverso rispetto al mare! Sembra di scendere in un paesaggio che è lì, fermo da chissà quanto tempo. Tutto sembra cristallizzato in un’istantanea verde, aliena. Ma la vita regna, sempre, anche se tutto sembra spettrale, la vita c’è! Bello, emozionante, sicuramente da ripetere».
Il nostro amico Luciano ha trovato la poesia del chi scende in acqua per il gusto dello stare nell’elemento liquido ad osservare: bella la sua interpretazione e il suo trasmettere emozione. A breve torneremo nelle acque, ci addentreremo nei servizi del lago e del diving, chi lo frequenta e perché, però ora ci facciamo un giro storico tutt’intorno, perché non è solo un lago. Il panorama è mozzafiato, in cima al monte svetta la vicina Sacra di San Michele: è un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano. È il monumento simbolo del Piemonte e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino, transito per i pellegrini tra Italia e Francia. Nella nostra passeggiata in effetti ci sentiamo un po’ viandanti e un po’ templari, con nell’animo il retaggio della celeberrima Via Francigena, che aveva proprio i luoghi di culto Micaelici come capisaldi dei suoi percorsi. Ci imbattiamo quindi nel maestoso Santuario della Madonna dei Laghi – si perché in realtà sono due, ma uno solo balneabile – costruito intorno al 1600 il Santuario gode di una stupenda vista sul Lago Grande, che insieme al Lago Piccolo ed ai boschi circostanti e alla Palude dei Mareschi, costituisce il comprensorio del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana. Intorno al Lago Grande si è sviluppato un fiorente commercio e sono sorti alberghi, ristoranti, discoteche, birrerie e cremerie per soddisfare il turista che vuole godersi un po’ di relax immergendosi in un ambiente unico dal punto di vista delle bellezze paesaggistiche e storico-architettoniche. Esatto, il termine immergersi è corretto grazie al fatto che è balneabile, oltre tutte le attività nautiche e veliche si possono fare anche immersioni.
I singoli sub, la protezione civile e molte associazioni subacquee che utilizzano il lago per allenamento o per fare nuove esperienze, oggi hanno una opportunità in più: il diving Valmessa.
Con coraggio imprenditoriale e un gruppo di amici affiatati ed esperti, il Valmessa Sub ha dato vita al servizio diving realizzando una ferrata unica nel suo genere, che offre una navigazione sicura del lago a tutte le profondità e a tutti i livelli. La formazione che il centro riserva al suo staff è di alto profilo, quindi si ha la garanzia assoluta di andare in acqua ai massimi livelli e nel massimo della sicurezza, non tralasciando la cosa più importante per tutto il Valmessa: il divertimento.
Recatevi al diving con la vostra attrezzatura standard, però sappiate che potrete comunque noleggiare quello che vi manca. Quello che potete lasciare a casa è la vostra torcia, perché il centro Valmessa Sub è test center di iWaveOcean. Belle, robuste e molto funzionali, si collocano sul mercato per uso sia ricreativo che tecnico: compagne ideali per le vostre immersioni.
Continuando la nostra passeggiata incontriamo dei subacquei che si stanno preparando ad un’immersione, ci fermiamo e facciamo due parole. Sono del gruppo della Protezione Civile Cravanzola, si stanno addestrando per essere pronti alle emergenze: per fortuna in Italia abbiamo una grande attenzione al volontariato e vedere che ci sono persone che si preparano per essere di aiuto al prossimo senza un ritorno personale o economico è encomiabile.
Raggiungiamo il centro velico per una pausa caffè e lì troviamo il gruppo Dir Torino. Un gruppetto di una trentina di subacquei tutti super attrezzati e pronti per gli esercizi di base che le loro didattiche richiedono. Una famiglia allargata composta da subacquei GUE, UTD, UTR, TDI e qualche “infiltrato” di altre didattiche ricreative.
Visto il movimento e l’armonia del gruppo scambiamo due parole con il leader del gruppo: Emanuele Loglisci.
Cos’è per te Dir Torino?
«Una aggregazione di subacquei che vogliono fare subacquea per divertirsi, tendenzialmente legata alla configurazione Hogartiana.»
Cosa ti poni come obiettivo senza creare campanilismi?
«Campanilismi non ve ne sono, certo ci sono al bar negli sfottò, però alla base abbiamo una preparazione similare e questo ci porta ad organizzare dei gruppi che si basano sulla fiducia reciproca e le stesse capacità. La bellezza del gruppo Dir Torino sta nel fatto che accomuna delle persone che la pensano in modo simile nell’andare in acqua. Questo permette una cresciuta del gruppo, quindi un ricambio maggiore per soddisfare le nostre necessità: fare immersioni».
Il leader Emanuele come immagina Dir Torino tra cinque anni?
«Già leader Emanuele è grossa come parola, io non mi sento un leader, è venuta questa idea a me e ai miei due soci Antenore e Giorgio, perché siamo stati esodati da un altro gruppo, poi altre persone ci hanno seguito, forse perché hanno trovato professionalità e simpatia. Tra cinque anni spero che lo spirito sia lo stesso, che il gruppo sia cresciuto e che sempre più persone si avvicinino alla filosofia Hogartiana».
Consigli: se volete addentravi a maggiori profondità, ricordate che stiamo parlando di un lago, quindi è necessaria l’adeguata protezione termica – possibilmente una stagna – e attrezzatura efficiente. Non dimenticate il controllo di una buona pesata, ricordandovi che siete in acqua dolce, quindi meglio togliere qualcosa rispetto al mare, questo, oltre far di voi dei subacquei responsabili, vi permetterà di non addentrarvi nel fondale fangoso.