All’isola del Giglio, domenica 1° febbraio, protagonista l’Associazione Nazionale Memoriale della Concordia, la cerimonia religiosa in suffragio del sommozzatore morto nei lavori sul relitto e di tutti i sub periti in mare nello svolgimento delle proprie attività

di Romano Barluzzi. Foto Dario Viccari e Associazione Nazionale Memoriale della Concordia

[TS-VCSC-Lightbox-Image content_image=”2461″ content_image_size=”full” lightbox_size=”full” content_title=”Un elmo Kirby Morgan, emblema del moderno palombaro – Ph by Dario Viccari e Associazione Nazionale Memoriale della Concordia” attribute_alt=”false” content_image_responsive=”true” content_image_height=”height: 100%;” content_image_width_r=”100″ content_image_width_f=”300″ lightbox_group=”true” lightbox_effect=”fade” lightbox_backlight=”auto” lightbox_backlight_color=”#ffffff” margin_top=”0″ margin_bottom=”20″]

Se il 1° di febbraio vi trovate dalle parti dell’Argentario, avendo l’isola del Giglio a portata di mano, potreste desiderare di andarci. Fatelo! Una volta sbarcati, noterete subito un certo andirivieni di persone – a onor di cronaca un po’ insolito per le fredde giornate d’inverno su quest’incanto d’isola dell’Arcipelago Toscano, da più di 3 anni sotto i riflettori mondiali per il disastro della Concordia – intorno alla Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano di Giglio Porto. Allora, da amanti del mare quali certo sarete, ringrazierete di esserci stati. Perché quel giorno ormai vicinissimo, durante la Santa Messa della domenica, alle 11:30, il parroco di quella chiesa Don Lorenzo Pasquotti officerà nientemeno che la cerimonia commemorativa dei sommozzatori rimasti vittime del mare che tanto hanno amato, primo tra tutti Israel Moreno Franco – il sommozzatore spagnolo della Titan Micoperi morto per l’infortunio occorsogli lo stesso giorno di un anno fa mentre operava alle fasi terminali del recupero della Costa Concordia – ma anche simbolicamente tutti i subacquei scomparsi nell’esercizio delle loro funzioni e attività. Sono importanti, i simboli: ci accompagnano nel nostro anelito di non dimenticare. E così tutta l’isola, i familiari, i parenti, i colleghi, gli amici e le forze dell’ordine, insomma i “fratelli” diver tutti, si uniranno in un coro d’anime perché il sacrificio di chi non c’è più venga ricordato sempre. Come riporta anche Il Tirreno, per la ricorrenza l’Associazione Nazionale Memoriale della Concordia esprime vicinanza ai familiari di coloro che, per amore e passione per la subacquea, «…hanno lasciato la loro assenza nelle nostre vite, ma non nei nostri cuori».
Inoltre, e anche se questo giorno resta dedicato alla fratellanza tra le genti accomunate dal rapporto col mare ed è privo di qualsiasi intenzionalità di dibattito, giova rammentare come ancora l’Associazione Nazionale Memoriale della Concordia – cui va anche il nostro plauso – abbia da tempo concretizzato fattivamente il valore del ricordo delle vittime del mare legandolo a una precisa proposta che rilancia così sul web: «Vogliamo che le strutture subacquee utilizzate per il raddrizzamento della Costa Concordia all’Isola del Giglio restino in loco e diventino un memoriale perché non si dimentichi la tragedia, le vittime tra croceristi, equipaggio e sommozzatori. Diventino quello che già sono, un rifugio per le specie che lo hanno eletto a propria dimora e zona di riproduzione. Diventino il luogo delle commemorazioni e delle cerimonie. Diventino il motivo di immersioni di interesse scientifico, tecnico e turistico per una impresa industriale di ingegneria subacquea senza precedenti al mondo. Se condividi appoggia l’associazione con un “mi piace” e invita tutti i tuoi amici a fare altrettanto direttamente dalla pagina Fb dell’associazione https://www.facebook.com/assnazmemorialedellaconcordia
Dunque ci sarà tempo e luogo affinché questo dibattito diventi costruttivo – o almeno è quanto ci auguriamo e vorremmo continuare a sostenere dalle nostre pagine, per ogni subacqueo – ma intanto invitiamo tutti i sub e chiunque sia loro solidale a fare questa visita al Giglio e a partecipare a questo evento che si annuncia così intenso e importante.

È perfino possibile inserire il nome del proprio defunto nella preghiera in chiesa contattando direttamente don Lorenzo Pasquotti al numero 392 60 95 801.
Mentre a noi piace chiudere questo breve articolo con una citazione da Giovanni Verga che suona monito e preghiera assieme: «Il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.»

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