Intervento tra i più attesi di questa 12^ edizione di MareNordest, quello sullo Scuttling – l’affondamento pilotato di relitti per farne reef sommersi che rivalorizzano l’ambientale sub – è stato proprio il primo in ordine di apparizione, a seguito della inaugurazione delle attività di MNE 2023. Riaccendendo i riflettori su un progetto-pilota che forse si annuncia finalmente al via.
A cura di Romano Barluzzi. Foto di Giuseppe d’Iglio e Mare Nordest 2023
Tutto stavolta pare procedere speditamente verso la meta.
In proposito, proprio il patron di MNE Mare Nordest Roberto Bolelli ha esordito sottolineando come questa edizione 2023 della manifestazione – la seconda svolta in tandem con AISTS Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee e Rassegna internazionale delle Attività Subacquee – sia la prima ad aver ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente!
Infatti, circa l’affondamento di naviglio dismesso dai ruoli civili o militari per creare strutture sommerse che inneschino il ripopolamento di organismi marini in zone altrimenti “povere” sotto il profilo naturalistico, la maggior obiezione utilizzata fino a un recente passato come insormontabile ostacolo al progetto era stata la presunta insostenibilità ambientale, ossia il considerare qualsiasi affondamento volontario come atto deliberato di “immissione di un rifiuto inquinante in mare”.
Esperienze di numerosi Paesi anche molto vicini al nostro – vedasi Croazia, Grecia, Malta, Turchia e molti altri – nonché parecchi studi ambientali in merito smentiscono invece questa tesi da tempo: la pratica dello Scuttling, eseguita in scienza e coscienza (come il moderno progresso consente oggi), non solo è perfettamente sostenibile, ma è anche molto vantaggiosa dal punto di vista ambientale, sia per il livello e la rapidità di ripopolamento biologico, sia – di conseguenza – per una rivalorizzazione dal punto di vista turistico, in primis per la subacquea di genere naturalistico, ma perfino per il settore pesca (le zone di Scuttling diventano catalizzatori biologici, ne consegue un’azione di richiamo su ogni specie vivente e di rilancio su tutta la catena alimentare, ossia un ripopolamento ittico non solo interno e vicino al relitto, ma anche indotto a una certa distanza da esso!).
In più, i reef artificiali sommersi agiscono come dissuasori contro sistemi di pesca illegali e/o ad alto impatto, come lo strascico. Insomma, ottengono un’azione regolatrice positiva sul prelievo ittico.
È quanto è emerso a più riprese e in maniera diversificata da tutti gli interventi seguiti, a partire da quello in video-messaggio del Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Sen. Claudio Barbaro, ma soprattutto dai rappresentanti di Visit Malta, l’ente di promozione turistica della destinazione Malta, nelle persone della sua direttrice Ester Tamasi e di Mark Busuttil, vicepresidente di PDSA – Professional Dive Schools Association Malta, che ha parlato di 60 centri d’immersione sull’isola principale dell’arcipelago maltese, 18 solo su Gozo, tutti consorziati in rete.
Ed è proprio con Malta, dove lo Scuttling è realtà da molto tempo, che MNE cominciò a interagire quasi vent’anni fa per acquisire sul campo l’attuale inimitabile know how in tema che contraddistingue l’associazione nel nostro Paese.
Ciliegina sulla torta, Mark Busuttil non ha mancato di sottolineare un aspetto ancora poco noto dello Scuttling e cioè che un progetto di questo genere prevede addirittura una completa reversibilità! In altre parole, un relitto messo sott’acqua appositamente, quindi privo di valore storico, non è mai da considerarsi perenne: se non dovesse funzionare come si conviene, può essere rimosso e sarà come se non ci fosse mai stato.
Ma tranquilli, è ben difficile che non funzioni: finora ogni progetto realizzato ha mostrato anzi di ottenere tutti i vantaggi naturalistici attesi molto prima del previsto!
Non basta, c’è dell’altro: secondo le più recenti acquisizioni l’oculatezza nella scelta del posizionamento più indicato per l’affondamento potrebbe portare a effetti vantaggiosi anche sotto il profilo della protezione della costa, in quanto la massa del relitto opportunamente orientata agirebbe stabilizzando il moto ondoso e riducendo i processi di erosione sui litorali.
E qui si apre l’opportunità di un’ultima considerazione: un progetto-pilota di questo genere è fondamentale anche per ottenere un primo punto di studio e monitoraggio sull’evoluzione nel tempo del relitto nel suo sito di deposizione: diverrebbe cioè in automatico quell’osservatorio permanente privilegiato per studiosi di scienze del mare, un laboratorio sempre operativo. Uno Scuttling che studia sé stesso!
Si sono uniti ai migliori auspici per il successo più prossimo possibile di un primo Scuttling proprio nel Parco Navale sommerso di Trieste anche l’Assessore all’Ambiente della regione FVG Fabio Scoccimarro (lui stesso subacqueo), il senatore Roberto Menia e un “vicino di Scuttling” storico di Mare Nordest: Neven Lukas, ex presidente della federazione sub croata e attuale presidente di IANTD Croazia, dove già dal 2017 si è portato a compimento un progetto del genere. Dopotutto è lo stesso Roberto Bolelli che, a margine dei complimenti ricevuti per aver incassato il patrocinio del Ministero dell’Ambiente a Mare Nordest in cui ravvisa un’inequivocabile inversione di tendenza rispetto al passato, ci confida che sarebbe già stata individuata perfino l’unità navale dismessa con cui realizzare lo Scuttling triestino. Anzi, per la precisione, si troverebbe già nei paraggi e risulterebbe addirittura già in corso di parziale preparazione.
Non ci resta che incrociare le … pinne!
(Torneremo quanto prima con un completo resoconto anche su tutti gli altri frangenti di questa memorabile edizione di Mare Nordest 2023 ma non potevamo fare a meno di anticiparvi questo!)