ASBI per prima ha scelto un modo costruttivo e in linea con i propri ideali per affrontare la “vita al tempo del coronavirus” senza perdersi d’animo: una serie di specialità sub in incontri virtuali a distanza, offerti dai suoi istruttori per tutti i propri iscritti. Esempio subito seguito da tanti
La redazione
I primi, ancora una volta, sono stati proprio loro, quelli di “ASBI Albatros – progettoPaoloPinto – Scuba Blind International”, i membri della nota associazione per subacquei non vedenti.
Hanno lanciato – già il mese scorso, appena scattata la chiusura totale degli spostamenti con tutte le restrizioni connesse causa COVID-19 – una metodica di “lezioni” didattiche teoriche legate a varie tecniche d’immersione.
Così i subacquei di ASBI hanno potuto mettersi a seguire tutta la parte teorica di una gamma di ben 10 (dieci) specializzazioni subacquee, in videoconferenza Skype con i rispettivi istruttori, gratuitamente.
E stanno ancora continuando a farlo, anche adesso che nel frattempo il loro esempio è stato seguito da un numero sempre maggiore di realtà didattiche e/o singoli istruttori o esperti, un po’ in tutte le branche delle immersioni.
È stato anche il movente per riscoprire (o in certi casi scoprire per la prima volta) un miglior utilizzo dei mezzi informativi e di comunicazione oggi alla nostra portata, specie nel caso della comunità dei subacquei che da sempre sono tra i componenti di un pubblico percentualmente molto digitalizzato, ma non per questo e non sempre il più virtuoso.
Agli incontri di ASBI stanno prendendo parte anche personaggi noti e d’eccellenza nel campo delle attività subacquee, con grande ed evidente soddisfazione reciproca per tutte le parti in gioco.
“Il miglior augurio per ritrovarci prima possibile tutti quanti nuovamente immersi davvero, anche fisicamente, nell’amato mare.”, ha sintetizzato la presidente dell’associazione Angela Costantino Pinto.