Con l’apparenza di normali occhialini da nuoto, gli Hektometer sono arrivati nel mondo dell’apnea in sordina, senza alcun battage pubblicitario. Eppure da quando sono stati realizzati hanno suscitato grande interesse per le loro potenzialità, davvero innovative. Anche più degli “allagati”. Se è vero com’è vero che questi… “compensano da soli”.
Di Marco Mardollo
Da quasi un anno li ho in prova ad Y-40, li tengo a disposizione di chi me li chiede e il livello di soddisfazione è sempre stato molto alto.
Da sempre una buona visione in apnea si è scontrata con il problema della riduzione del volume dell’aria all’interno della maschera. Nell’apnea profonda compensare la maschera contrasta con la necessità di preservare l’aria per compensare le orecchie e più si scende più aumenta la difficoltà.
Maiorca per ridurre la quantità d’aria all’interno della maschera metteva dello stucco, così aveva una visione dello stucco stesso, in maniera da mantenere al minimo la quantità d’aria, pur conservando una visione frontale attraverso uno stretto cono.
Mayol per primo, ma poi anche Pelizzari e tanti altri, hanno usato lenti a contatto di grande dimensione, 2,5 cm di diametro, con una visione solo centrale.
A detta di Umberto Pelizzari erano scomodi e fastidiosi da indossare, ma risolvevano del tutto il problema dell’aria, pur assicurando una visione esclusivamente ristretta.
Costosissimi, prodotti da Ciba Vision, non sono mai arrivati nel circuito degli apneisti sportivi.
Da qualche anno vengono commercializzate lenti a basso costo, poco più di un centinaio di euro, da poter mettere su normali occhialini da nuoto, completamente allagati, meglio con soluzione fisiologica, in maniera da poter vedere senza sacrificare aria per la compensazione della maschera. Basta trovare la posizione corretta per il fuoco della lente e la visione subacquea si rende buona, anche se non permettono quella esterna.
Per ultimo, due anni fa, Uba Project ha progettato in maniera ingegneristica, lenti e occhialini allagati specifici per l’apnea, portando al massimo livello qualitativo questo tipo di dispositivo ormai indispensabile alle quote abissali dei recordmen.
Poi è arrivato Klaus Schuwert e ha sparigliato tutto…
Con un’intuizione notevole è riuscito a far quadrare il cerchio: visione nitida, tramite l’aria a contatto con l’occhio e in quantità ridottissima, deformabile autonomamente con il variare della pressione.
Ma, nella pratica, cos’hanno di speciale gli Hektometer?
Sono occhialini del tutto simili a quelli che adoperano i nuotatori, solo più grandi, ma con una membrana interna; all’aumentare della profondità e riducendosi il volume d’aria interno, la membrana si riempie d’acqua pur mantenendo una corretta visione dell’occhio. Di fatto, la sua introflessione progressiva durante la discesa permette all’acqua di andare a compensare buona parte della cavità aerea degli occhialini; e la loro funzionalità finisce per assomigliare a quella degli “allagati” propriamente detti anche se realmente allagati non lo sono, con tutti i vantaggi che ciò comporta.
In alcune delle immagini del servizio la comune chiave metallica che s’intravede è stata messa lì proprio per tentare di meglio rendere l’idea delle proprietà di introflessione della membrana “compensante”. Ma è naturale che niente è meglio di una prova diretta in acqua per capire fino in fondo in cosa consista questa ancora sorprendente innovazione e fin dove possano spingersi i vantaggi di un suo corretto impiego.
Ormai possiamo senza dubbio affermare che la comunità degli apneisti ritiene Hektometer un grande passo in avanti nel miglioramento dell’apnea profonda, anche se probabilmente non a quote record. Lo scorso mese comunque, Davide Carrera è sceso a – 100 m e ha affermato che qualche altro metro, con questi occhialini, si potrebbe fare sicuramente.
Vantaggi degli occhialini – allagati o meno – rispetto alla maschera
- Uso dell’aria polmonare a totale uso compensatorio, senza sprecarla per la maschera che ne ruba sempre troppa ( a – 40 m ne servono circa 500 cc).
- Uso del tappanaso per compensare, potendo cosí avere le braccia allungate in avanti con un profilo idrodinamico ideale, senza contrazione continua del braccio piegato e della mano per tenere il naso
- Assenza della maschera che è sempre, pur se piccolo, un freno idrodinamico.
Vantaggio ulteriore del solo Hektometer - Presenza di aria a contatto con l’occhio, quindi visione paragonabile a quella della maschera, solo con un campo visivo di poco più ristretto.
Svantaggi degli occhialini allagati
- Visione ristretta e frontale
- Necessità di allagarli con acqua pulita, fisiologica o altro
- Difficoltà in molti casi nel valutare la corretta distanza dal cavo
2 Comments
zagaglia andrea
Ho avuto modo di provarli oggi a y40. Davvero funzionali
Luca
Costo ???