Il bilancio delle attività legate all’ultimo progetto è la conferma dell’ennesimo podio per l’associazione e didattica subacquea che più s’è spesa nel diffondere l’immersione per non vedenti. Da ormai 14 anni in qua, un enorme bagaglio d’esperienza reale mai soltanto simulata. Come testimoniano i protagonisti. Mentre si profila già il prossimo progetto
di Romano Barluzzi. Foto ASBI
Un progetto, una realtà. L’equivalente del proverbiale: “Detto, fatto!” Mesi or sono l’associazione “ASBI Albatros-progetto Paolo Pinto-Scuba Blind International” aveva presentato un progetto. L’ha poi vinto. L’ha quindi avviato e svolto. Fino a portarlo recentemente a compimento, coronato da un largo successo “di pubblico e di critica”, come si suol dire a proposito del cinema ben riuscito. Il progetto prese il nome di “A…mare il Mare”.
La parola “Fine” vera e propria sarà in realtà costituita da una chiusura in bellezza sotto forma di un dettagliato resoconto pubblico che avrà il suo spazio e il suo momento in occasione del prossimo EudiShow 2019. Ma sia ad ASBI sia a noi piace anticiparvene intanto i tratti essenziali anche attraverso queste righe.
E dunque, grazie al contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, nonché con il patrocinio della Camera dei Deputati, oggi ci sono già 10 (dieci!) nuovi sub non vedenti che si sono brevettati con la didattica ASBI/CMAS!
Con un primo gruppo a Otranto nel mese di giugno e un secondo a settembre alle Isole Tremiti, questi dieci subacquei “blind” in totale oggi possono immergersi per svolgere perfino un vero e proprio turismo naturalistico subacqueo, insieme a – e al pari di – qualsiasi subacqueo vedente, che è quanto di meglio si prefiggeva di ottenere l’obiettivo progettuale di Albatros.
Eccoli, ve li presentiamo (in ordine sparso), chiamandoli familiarmente per il solo nome, come si usa tra subacquei: Massimiliano, Gabriele, Maria, Sandro, Stefano, Marco, Fortuna, Roberto, Francesca, Ornella. Provengono da Napoli, Roma, Verona, Firenze, nonché dalla Puglia, regione d’origine dell’associazione.
È diventato possibile parlare di autentico turismo subacqueo in quanto l’attività di ASBI, svolta da sempre in stretta collaborazione con diving center delle zone in cui sono stati organizzati via via corsi e iniziative sia per allievi che di specializzazione per istruttori e guide, ha permesso di creare una sorta di rete di diving in cui collaborano operatori qualificati da ASBI nell’accompagnamento dei sub non vedenti, che pertanto possono trovare in queste strutture – ormai sparse un po’ ovunque in tutte le principali zone costiere del nostro Paese – la giusta professionalità per vivere le magie dell’immersione turistico-naturalistica alla propria portata.
Anche nelle circostanze di entrambe i suddetti, Otranto e Tremiti, come quasi sempre avviene nelle attività formative organizzate da ASBI, si sono aggregati pure alcuni dei sub non vedenti che da più vecchia data seguono le attività dell’associazione, risultandone veri e propri animatori, sia essi stessi sotto il profilo turistico-ricreativo sia come consulenti della didattica: ecco perché riesce sempre a risultarne una metodologia formativa basata sulla reale esperienza nel campo, cui sono maggiormente ispirate anche le pur necessarie simulazioni; un valore aggiunto di enorme importanza che difficilmente può essere vantato da altri.
Ma le attività di ASBI non si fermano a quanto detto fin qui: a fine ottobre – praticamente nei giorni successivi all’uscita di questo nostro articolo – tutti al via per un’altra trasferta di turismo subacqueo, stavolta a Castellammare, ancora una volta già pronti ad attraversare le porte spalancate del mondo sommerso per entrare nell’acquario della Creazione, dove le emozioni che solo la natura sa dare abbattono la barriera delle differenze di qualsiasi disabilità.
Il prossimo progetto: invito al sostegno!
Prima di passare alla diretta testimonianza di tre degli ultimi subacquei non vedenti formatisi in associazione, vogliamo anticipare il prossimo progetto di casa ASBI. Che si profila interessante non soltanto per l’ulteriore rilancio delle finalità formative suaccennate ma anche per la formula utilizzabile da chi intendesse sostenerlo.
L’associazione ASBI Albatros-progetto Paolo Pinto-Scuba Blind International è protagonista infatti nel progetto “Guide in un mare FluttuOSO” – dove OSO sta per Ogni Sport Oltre, iniziativa Vodafone. Avendo ASBI ottenuto una valutazione positiva, Fondazione Vodafone propone un finanziamento in matching fund (50%/50%) a seguito di una campagna di raccolta fondi attraverso il crowdfunding di OSO. Il progetto sarà lanciato sulla piattaforma crowdfunding di OSO per il raggiungimento del target nel corso della campagna che dura 40 giorni.
La raccolta fondi per raggiungere il target potrà avvenire mediante donazioni volontarie:
– Via carta di credito su piattaforma OSO
– Mediante bonifico bancario
– Eventi di live crowdfunding con raccolta fondi in loco
La data target per l’avvio delle campagne è il 12 novembre 2018.
Il progetto prevede la formazione di 10 (dieci) istruttori subacquei per disabili specializzati per non vedenti con la didattica ASBI/CMAS; stavolta si mira cioè a formare, specializzandoli, operatori che siano già istruttori, aiuto-istruttori, accompagnatori o guide di qualsiasi organizzazione didattica per subacquei normodotati e intendessero migliorare in modo cospicuo la propria professionalità grazie all’abilitazione all’accompagnamento in immersione di subacquei privi della vista e/o ipovedenti.
E ora la parola a tre testimonianze di spessore: leggetele fino in fondo… non ve ne pentirete!
Fortuna Russo «Sono non vedente dalla nascita perché affetta da una patologia genetica e degenerativa, la Retinite pigmentosa. La mia scelta di partecipare al corso è stata dettata da una forte passione per il mare e i segreti che custodisce. Il mare è l’unico luogo in cui mi sento davvero libera, ed in questo caso mi sono sentita libera anche di esplorare ciò che c’è 18 metri sotto la superficie. La mia grande conquista è stata soprattutto superare la paura – anzi, il panico – che mi affliggevano nel momento in cui m’immergevo. Ho superato un’altra barriera!… Non mento nel sostenere che è stata una tra le esperienze più belle e significative della mia vita.»
Gabriele Palma «Ho 28 anni, ipovedente salentino, affascinato da sempre dal mondo della subacquea, ma allo stesso tempo impaurito. Perché avendo una disabilità visiva, avevo paura al sol pensiero di immergermi, dato che il mio campo visivo già limitato sott’acqua si restringe tantissimo, quasi a non farmi vedere più nulla.
Con il progetto “A..mare il Mare” , dell’associazione Albatros Progetto Paolo Pinto, in collaborazione con il Ministero delle Pari opportunità, ho avuto la possibilità di partecipare ad un corso di sub per ipovedenti non vedenti, nella splendida Otranto.
Che dire… Un corso veramente organizzato nei minimi dettagli, con tutti gli istruttori Albatros, già dai primi minuti di corso mi sentivo a mio agio, mi sono fidato di loro sin da subito.
Grazie a questo corso sono riuscito a realizzare il mio sogno, di immergermi sott’acqua senza avere più nessun timore, ora per me non è più un limite, non riesco a vedere la mia vita senza la subacquea. Infatti, dopo aver ricevuto il brevetto, ho già fatto turismo subacqueo alle Isole Tremiti a settembre, e ora mi aspetta un’altra bellissima esperienza a Castellammare di Stabia a fine ottobre.
Consiglierei a tutti gli ipovedenti e non vedenti di fare il corso di sub con l’associazione Albatros progetto Paolo Pinto, la serietà e la professionalità con cui vengono svolti i corsi la contraddistinguono.»
Roberto Rabito«Ho saputo del corso quasi per caso girando in internet, così ho provato a mandare la domanda, era da tempo che volevo fare un corso sub. Era un progetto che dovevo realizzare con mio padre ma purtroppo non c’è stato il tempo per farlo… Ho sempre avuto molta passione per il mare e per l’acqua e ho fatto sempre snorkeling. Ho preferito l’opzione per le isole Tremiti perché ho una passione per le isole, mi piace quando sono a mare trovarmi isolato, immerso completamente nella natura. Avevo aspettative un po’ contrastanti …mi sentivo un po’ timoroso, in apprensione, ma al contempo attratto. La paura perché è vero che il mare mi piace molto ma credo si debba anche rispettarne la natura; e poi anche perché bisognava arrivare fin lì, partire da casa mi pareva già un’impresa. Dopo invece è stato anche quello il bello: di essermi sentito disposto a mettermi un po’ in gioco. Dovevo organizzare il viaggio per arrivare, conoscere queste nuove persone, questi nuovi compagni del corso, gli istruttori e l’associazione Albatros.
Diciamo innanzitutto che gli istruttori e il trainer sono molto preparati, molto professionali ed anche molto cordiali. Trasmettono alle persone la giusta sicurezza, la tranquillità idonea per affrontare questo nuovo ambiente subacqueo, questo “altro mondo” diverso da quello che c’è sopra. Così mi aspettavo che, andando sotto, avrei provato delle forti emozioni. Però …non pensavo fosse così bello, né che quelle emozioni sarebbero state forti così tanto. Sono stato contento e mi son sentito soddisfatto appieno. Un po’ perché ho trovato dei nuovi amici tra i compagni del corso; ma anche da quelli che lo avevano già fatto m’ha avvolto un bel clima conviviale, gioviale, in particolare da quelli del turismo subacqueo. Sono talmente contento che, dopo un mese circa dal corso delle isole Tremiti, a fine ottobre tornerò a immergermi a Castellamare di Stabia. Ho troppa voglia di tornare sotto. Stare sott’acqua è bellissimo: ti sembra quasi di volare, e sei accompagnato, ma come se conducessi tu. Scendere con l’istruttore è come girare con il cane guida sott’acqua, lui diventa parte della tua autonomia. Per spiegarti meglio, dato che ho un cane guida: quando giro da solo in strada giro con quello, il cane guida; quando sono sott’acqua scendo con l’istruttore! Spero che non si arrabbiano perché l’ho definiti come i cani guida ma per me Tiffany – è il nome del mio cane guida – è qualcosa di fondamentale. Quindi, se accettano questo paragone, sanno che anche loro sono fondamentali per noi quando siamo sott’acqua. Il bello è che poi si tocca tutto … certo, quel che si può toccare, che ti fanno toccare, sempre con le dovute precauzioni, quindi la conoscenza che si ha dell’ambiente subacqueo è molto accurata. C’è poi il riconoscitore subacqueo in Braille con cui ti spiegano cosa stai toccando, cosa stai guardando, il colore ecc… Con gli istruttori si fa sempre un briefing prima di andare sotto e quando si ritorna in superficie, se c’è qualche dubbio, basta chiedere …la professionalità è sempre veramente al top. Ringrazio Angela (Angela Costantino Pinto, presidente di ASBI – ndr), perché con la sua associazione – adesso anche un po’ mia, dal momento che son socio – ci fa provare queste forti emozioni e ci rimette anche un po’ in gioco, perché affrontare queste esperienze ti fa acquisire più fiducia in te stesso, sulle tue capacità, più consapevolezza su quali sono i tuoi limiti e su dove puoi arrivare, mette in luce anche in te stesso impegno e volontà. Insomma 10 e lode!»
1 Comment
Gabriele Paòma
Grazie Romano Barluzzi bellissimo articolo, complimenti!!!